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Vic Elford e la Targa Florio

VIC  ELFORD e la TARGA

1968

Vic Elford pilota di F1  degli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970, trionfatore nel campionato Sport e Prototipi nei maggiori circuiti tipo Le Mans e Nurbugring,  Daytona, Sebring, esordi alla Targa Florio  nel 1967 con una Porsche 910 , piazzandosi terzo.

La gara del 1967 fu per Lui  un ottimo banco di prova, per lo studio del circuito delle Madonie e dei suoi punti nevralgici, che   costituirono il trampolino per la vittoria dell’anno seguente.

Per la preparazione della Targa edizione 1968,si documentò non solo visivamente ma con la vettura e lo percorse da capo a fondo, facendone tesoro.

La Porsche gli affidò la vettura in coppia con Umberto Maglioli , stradista di buona fama e conoscitore del circuito Madonita, oltre ad una grande esperienza.

Il programma stilato dall’allora direttore sportivo della Porsche era che Elford avrebbe dovuto guidare per i primi tre giri e Maglioli per i quattro seguenti , poi sarebbe toccato a Elford completare la gara.

Venne il grande giorno e Elford partì.Due chilometri dopo Cerda ffrontò una curva spingendo il piede sull’accelleratore, ma non sentì trazione.Si fermò e notò che la ruota posteriore  era svitata, il bullone non era uscito, per fortuna,e la ruota non era in asse.Gli spettatori presenti lo aiutarono a sollevare l’auto e Elford così potè reinfilare il bullone e riavvitarlo alla buona.

Giunto al bivio per Polizzi dove si trovava un centro assistenza , fece cambiare la gomma e ritornò in gara.

Do aver effettuato dieci chilometri il bullone si allentò nuovamente , per cui si fermò e gli spettatori presenti lo aiutarono per la seconda volta ma questa volta Elford mise un ruotino di scorta. Ripartito si recò immediatamente al prossimo centro assistenza ma questa volta fece montare quattro nuove gomme e quattro bulloni .Ripartì ma la vittoria sembrava una chimera.

Scarfiotti in testa sembrava lontanissimo , Elford a questo punto decise di tirare l’auto più che poteva, giocandosi il tutto per tutto, giunse a sette minuti da Scarfiotti e qui cedette la guida a Maglioli.

Mentre si trovava ai box per seguire l’andamento della gara, pensò che se avesse guidato gli ultimi tre giri come sapeva far lui, considerato che Maglioli era un pò più lento, avrebbe vinto. Ne parlò con la Direzione della squadra che lo  guardò sbigottito  ma poiche avevano grande fiducia in Lui, fermarono Maglioli e diedero la guida a Vic  che subito si buttò all’inseguimento dell’Alfa 33 di Giunti, che nel frattempo aveva preso il comando della corsa.

Stabilì record su record e chi lo vide passare disse che era un fulmine tale era la velocità della sua vettura.

Frattanto passando da un punto assistenza, i meccanici con i cartelli gli segnalarono l’agognata notizia :”era riuscito a raggiungere la testa della corsa”.Gli ultimi chilometri che gli restarono, li raggiunse al massimo, giungendo stremato al traguardo.

Quando scese dalla vettura era stanco sudato e con le piaghe nelle mani e venne portato in trionfo dal Team e dal pubblico che in campo automobilistico era  ed è di palato fine.

Il pubblico lo acclamava perché aveva tenuto un ritmo di gara da far paura.Da quel momento Vic Elford entrò nei cuori dei tifosi Madoniti e  della Targa Florio .Palermo Cerda, Campofelice e quei luoghi  magici che lo hanno tenuto a battesimo , ogni qualvolta partecipa ad una prova di auto storiche organizzato dall’ACI Palermo, Lui è sempre presente insieme al suo grande amico Ciccio Liberto di Cefalù.

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