CERDA - www.comune.cerda.pa.it
Cerda paese collinare a 60 km. da Palermo si appoggia ai contrafforti madoniti degli ex feudi Calcusa e Fontanamurata.
Cerda è sinonimo di Targa Florio, qui si trovano le famose Tribune fatte costruire da Don Vincenzo Florio detto da queste parti :”U Cavalleruzzu” (Cerda e la sua storia di Ermelinda Imburgia).
A Termini, presso il Grand Hotel, Don Vincenzo stabili il suo quartiere generale, anticamente vi fece costruire un cavalcavia di legno per attraversare la strada senza intralciare la gara… E’ rimasta sempre il punto di partenza e d’arrivo della Targa. Le Tribune di Cerda costituirono un punto d’incontro fra nobiltà palermitana e persone d’alta cultura confluite in occasione della gara, la cosiddetta Primavera Siciliana.
Curiosità, aneddoti, personaggi e soprattutto i piloti , gli eroi che i siciliani ammiravano per le loro gesta.
Arrivare alla stazione di Cerda da fuori per vedere la targa costituiva una gioia indescrivibile. Bivaccare e discutere di automobilismo sui tornanti, sistemarsi la notte in mezzo ad un fuoco e aspettare il primo albeggiare, la brezza mattutina della campagna madonita, generava in noi una gioia indescrivibile. Poi si accendeva la radio si sintonizzava sulle frequenze del gazzettino di Sicilia edizione speciale Targa e la voce di Luigi Tripisciano
Cominciava a descrivere con dovizia di particolari la composizione degli equipaggi e l’inizio della corsa. Poi il primo passaggio delle Ferrari delle Alfa il loro rombo inconfondibile e la visione seppure fugace di piloti del calibro di Siffert, Redman, Elford, Giunti, Bandini, Hill, Moss, Bonnier, e l’idolo locale Ninni Vaccarella omaggiato al suo passaggio da un applauso lunghissimo. Poi dopo le fasi salienti, l’ora del pranzo a sacco e infine la fine della corsa. Poi, il tripudio e la discesa verso le tribune di Cerda per intravedere i volti dei campioni partecipanti e dei vincitori. Infine il treno di ritorno.
L’indomani a scuola il racconto e lo scambio di idee e di emozioni con i propri compagni. L’avere visto quei campioni non era cosa da poco.
Cerda oggi è sede di un museo della Targa costruito senza sovvenzioni da un patito della Targa, Salvatore Catanzaro, presso l’ex Hotel Aurim, una volta luogo di ritrovo di tutti i piloti, durante la settimana che precedeva la gara. Il Museo è visitabile per appuntamento. Da ricordare tra i personaggi del luogo il Pilota Cerdese Totò Riolo vincitore di tre edizioni della Targa Rally.
COLLESANO - Museo della Targa
Incuneata in una conca alle pendici del monte grotta del Signore si trova alle pendici delle Madonie.
Centro prevalentemente Agricolo, conta quasi 5000 abitanti.
Interessante il centro di stile medievale , rilevante la Chiesa di S. Maria La Vecchia risalente al 12° secolo e che ospita una statua del Gagini.
Collesano è la sede del famoso Museo della Targa, sorto sotto la spinta di un suo illustre concittadino,Giacinto Gargano, adesso direttore del Museo.
L’opera che il Comune ha voluto realizzare accanto al Palazzo Municipale, è una sorta di amarcord e di omaggio alla prestigiosa corsa che attraversava tutto il paese. Interessante è il punto dove Vaccarella, l’idolo locale andò a sbattere in una edizione della Targa , per cui i Collesanesi misero all’ingresso del paese una grossa scritta “Attento Nino”.
Nino Vaccarella da parte sua ha ricambiato sempre questo affetto a Lui tributato dai Collesanesi.
CALTAVUTURO
Conta 5000 abitanti. Paese prettamente agricolo si distingue per la produzione di grano e foraggio. Estese le coltivazioni di carciofi rinomati in tutto il mondo. Attivo il settore artigianale con la lavorazione del ferro battuto , nonché la produzione locale di ricami tipici.
Interessante è il Castello Saraceno detto Ferravecchio.
La Chiesa Madre eretta nel 1582è dedicata a S.Pietro e Paolo. Al suo interno vi è una tela con la raffigurazione dell’adorazione dei magi.
Il piccolo Circuito delle Madonie aveva come crocevia Caltavuturo toccato dai piloti subito dopo Cerda. Le edizioni che qui si ricordano sono quelle che vanno dal 32 al 36 e dal 51 al 1977.
Petralia Sottana e Soprana
Il paese conta tremilaseicento abitanti, fu dominio di diverse famiglie feudali quali i Ventimiglia, i Cardona i Moncada e gli Alvarez di Toledo.
Di notevole fattura è la Chiesa Madre del 17° Secolo che conserva un candelabro bronzeo medievale. Altra chiesa di pregio è quella di S. Maria delle Fontane. A metà del mese si svolge “il ballo della cordella” eseguito da dodici coppie di giovani sposi .
Lo scopo della festa è quello di rallegrarsi per la proficua mietitura del grano.
Petralia era attraversata dalla Targa e faceva parte del Medio Circuito delle Madonne.
Vi si disputarono le Edizioni della Targa Florio che vanno dal 1919 al 1924 e dal 1925 al 1930. Adesso nella Targa Edizione Rally le macchine attraversano il bivio per Petralia.
CASTELBUONO - www.comune.castelbuono.pa.it
Il paese deve le sue origini ai Ventimiglia , Signori della Contea di Geraci.
La costruzione del Castello è il segno più rilevante del valore della famiglia, dove si trova la sacra reliquia del teschio di S.Anna donata a Guglielmo 2° dal Duca di Lorena.
Il paese è inserito nel percorso del grande circuito delle Madonie. Vi si disputarono le edizioni che vanno dal 1906 al 1908.
Adesso nella Targa edizione rally è inserito un percorso speciale.
Campofelice di Roccella - www.targa-florio.net
Il Comune conta cinquemilacinquecento abitanti. Il nome Campofelice sta ad indicare la fertilità del suolo.
Nel 1699 il paese venne ampliato dal nobile Gaspare La Grutta.
Di particolare interesse monumentale sono la Chiesa Madre di epoca settecentesca e fulcro dell’impianto urbano , “La Torre Castello.” Torre Roccella del XIV Secolo.
Campofelice di Roccella per la Targa Florio è stato un caposaldo, la sua vicinanza a Cerda faceva si che alcuni equipaggi durante le prove prendevano in affitto garage locali per le auto che dovevano correre la Targa. Difatti parecchia gente del luogo ricorda i personaggi che frequentavano il centro di Campofelice durante le settimane precedenti la corsa.
Famoso il rettilineo che costeggia il paese dove le auto toccavano velocità inaudite soprattutto le Porche 908 barchetta e le Ferrari 512 prima e 312 P dopo, che scaricavano i loro cavalli sull’asfalto.
Campofelice era inserita nel percorso sia del grande , del medio e del piccolo circuito delle Madonie. I piloti attraversavano il cuore del paese e la gente del luogo aspettava in trepida attesa il loro passaggio. Le scuole in occasione della Targa chiudevano per dare la possibilità a tutti di vedere dal vivo questo evento. Era uno spettacolo nello spettacolo vedere Vaccarella che passava in mezzo ad un tripudio di folla eccitata e festante. Poi le auto scendevano verso il mare converso il solo rettilineo a disposizione tra Buonfornello e Campofelice.
Da ricordare che in una edizione della Targa partecipò il pilota Campofelicese Nino catanese, oggi imprenditore,a bordo della sua Fulvia HF 1600.
CASTELLANA SICULA
L’origine di Castellana si fa risalire al 18° Secolo periodo nel quale il feudatario del luogo Duca di Ferrandina volle dare il nome della moglie, che apparteneva alla famiglia dei Castellana di Spagna.
Castellana venne inserita come paese di passaggio nel piccolo circuito delle Madonie.
Castellana Sicula nell’ambito della Targa è da ricordare perché ha dato i suoi natali al barone Antonio Pucci che vinse una edizione della Targa nel 1964 con il compagno di guida Colin Davies.
Inoltre, il barone Pucci. ha lavorato per la Casa di Stoccarda che lo scelse come pilota collaudatore per le prove su strada sulle Madonie per quei modelli di autovetture su strada .
Il Barone aveva ed ha tuttora un sogno nel cassetto che apparteneva ad un suo avo, costruire un circuito sulle Madonie per l’effettuazione di corse su circuito, considerata l’impossibilità di effettuare la Targa. sulle strade attuali.
Quando ricorda Don Vincenzo gli si illuminano gli occhi , i ricordi gli passano davanti senza poterli afferrare, questo è il suo cruccio maggiore.
Egli fa parte di quella schiera di persone che insieme all’altro pilota di spicco siciliano, nobile dell’epoca, Gaetano Starrabba di Giardinelli ha dato lustro alla Sicilia dei Gattopardi.
POLIZZI GENEROSA
Centro Agricolo delle Madonne vive di agricoltura e pastorizia. Tra i dolci del luogo si segnala lo sfoglio di Polizzi a base di formaggio fresco impastato con cioccolato e frutta martorana, e inoltre i dolci di pasta reale dalle forme più disparate.
Le prime edizioni della Targa passavano da Polizzi; dopo la prima guerra mondiale Polizzi venne inserita nel medio circuito delle Madonie.
Adesso nella edizione Rally il bivio per Polizzi e Sclafani Bagni viene costeggiato dalle auto da corsa ed è luogo di prove speciali.
ISNELLO - www.latargaflorio.it
Località amena e caratteristica delle Madonie pieno di storia ,venne inserito inizialmente da Vincenzo Florio e Henry Desgrange nel percorso della Targa Florio nel grande Circuito.
Inizialmente il percorso della Targa toccava Cerda, Caltavuturo, Petralia Geraci, Castelbuono e Isnello. Vi si disputarono le edizioni della Targa che vanno dal 1906 al 1908, 1909 ,1910,1911 e l’edizione del 1931(4 giri).
Adesso la località di Isnello è inserita nel percorso della Targa edizione Rally. Le auto non passano dal centro del paese ma salendo da Collesano prendono il bivio per Cefalù.
E’ sede di un prestigioso Ferrari Club il cui Presidente Rosario Scelsi almeno tre volte l’anno organizza dei raduni e manifestazioni che vedono la presenza di piloti e auto d’epoca prestigiose, oltre che simposi sull’automobilismo sportivo.
BIBLIOGRAFIA SULLA TARGA FLORIO
F.Bradley – Il Romanzo della Targa Florio.
W.F Bradley – The authentic history
G.Alvarez Garcia – La Targa Florio – Gattopardi – piloti – gentiluomini
G.Mavaro – Cronache di un mito.1906-2006
V.Prestigiacomo – L’epoca pionieristica della Targa Florio
S.Requirez – Targa Florio
S.Requirez – I Campioni della Targa Florio
S.Scafidi -Targa Florio corsa d’altri tempi e “Mito Mondiale”.
P.Fondi – La leggendaria Targa Florio
G.Canestrini – La favolosa Targa Florio.
S.Requirez – Il Preside volante
G.Valenza – Targa Florio – Il mito
Targa Florio “Un epopea del Novecento” Libro sul centenario di Pino Fondi a cura di G. Cancellieri
Nada Editore
G.Alvarez Garcia – Storia della Targa Florio
G.Pitrone “A cursa” Storia di un ragazzo che insegue il sogno della Targa Florio.
Associazione Le Gemme Editore “I Cento anni “ 1906-2006 Agenda sulla Targa
Di Mario Lo Jacono.
P.Fondi – Il mitico giro di Sicilia